Givoletto


Givoletto, comune immerso nella Val Ceronda, ai piedi del Monte Lera, sul dorso del quale si sale con le stazioni della Via Crucis fino alla chiesetta di Santa Maria Ausiliatrice, tappa obbligatoria per un’escursione fino alla Cappella dedicata alla Madonna della Neve.
Nell'antico centro del paese si trova la graziosa chiesa parrocchiale dedicata a San Secondo. Una bella costruzione di pregio architettonico che risale al 1014 e che nei secoli è stata più volte ampliata con rifacimenti. Una strada separa la chiesa dalla torre campanaria che deriva la sua origine da una torre di difesa. Givoletto è sede della Comunità Montana Val Ceronda e Casternone, fortemente impegnata a valorizzare le risorse del proprio territorio. Il territorio comunale di Givoletto è adagiato nell’anfiteatro naturale formato dai monti Barone (m 818), Rosselli (m 1201), Lera (m 1371) e la Punta ‘d Furnà (di Varisella). Sul crinale del Monte Lera (fra gli 875 ed i 1300 metri di altitudine) è stata istituita una riserva naturale per tutelare una specie vegetale perenne, a detta degli esperti, unica al mondo: l’Euphorbia gibelliana. Una pianta erbacea alta 60/80 centimetri, cespugliosa che vive in colonie.
Il fusto termina in un ombrello a cinque raggi portanti un solo fiore, circondato da cinque foglie verdi giallastre, cardate alla base, di forma allungata ellittica. Una raffigurazione artistica dell’Euphorbia è presente nelle vetrate della Cappella di Maria Ausiliatrice, che domina dall’alto sull’abitato di Givoletto. Il terreno in gran parte coperto di boschi ha lasciato poco spazio all’agricoltura.

BREVI CENNI STORICI
La storia di Givoletto ha inizio ufficialmente nel 1014, citato in una bolla papale di Benedetto VIII. Compare poi nei diplomi imperiali di Corrado il Salico, Arrigo III e Ottone IV. Di Givoletto si ignora l’anno della fondazione. È citato come “Thevoledo” nel 1014 nella bolla papale di San Benedetto VIII.
Come altri comuni della Comunità Montana, verso il 1060 venne compreso dalla Marchesa Adelaide di Savoia nel Viscontado dei Baratonia. Nel 1333 Castagno Canalis, signore di Cumiana, acquistò il paese dai feudatari di Bardonecchia. Nel secolo successivo Givoletto passò agli Scavarelli, signori di Moriondo.
Fu governato anche dai Molhard di Tournon. Givoletto è un invito alle escursioni.
La dorsale del Monte Lera è un richiamo. Si può percorrere in auto (o a piedi lungo le stazioni della Via Crucis) salendo alla chiesetta di Santa Maria Ausiliatrice dove in uno spiazzo si parcheggia l’auto per iniziare l’escursione fino sul Monte Lera dove è situata la Cappella della Madonna della Neve.
Il sentiero parte a destra dello spiazzo, risalendo l’evidente Costa Crest ed entrando in un magnifico bosco di pini “Excelsior”. Si prosegue in direzione di tre tralicci di un elettrodotto e quindi della Punta Fournà (1128m), posta sullo spartiacque con Varisella. Il sentiero continua in leggera discesa fino al colletto a quota 1100 metri circa e, dopo aver attraversato boschetti di tiglio, poco comuni in Piemonte a queste quote, raggiunge la piccola cappella della Madonna della Neve (libro per le firme all’interno) dentro la Riserva Naturale integrale in cui cresce l’Euphorbia gibelliana. La discesa avviene sullo stesso percorso di salita.